La frazione è situata all’estremità nord-occidentale del territorio comunale e dista circa 8 km da Cinigiano e poco più di 35 km da Grosseto. Si espande interamente su terreni collinari con altitudini che variano da 250m a 360 m.
Posta nella valle del fiume Ombrone tra Paganico, Campagnatico e Cinigiano, la frazione raggruppa dei nuclei abitativi rurali al limitare del territorio comunale sorti sopra delle alture, o poggi, oltre il paese di Sasso d’Ombrone, da cui prende appunto il nome. Il paesaggio, tipicamente toscano, è composto, oltre che da boschi, da numerosi oliveti e vigneti di rilevanza storico-paesaggistica. L’agglomerato urbano conta circa 100 abitanti mentre la frazione ne conta circa 350.
Il primo nucleo storico di Poggi del Sasso, di probabile origine medievale e sorto all’interno della Corte del Sasso di Maremma, è la località denominata un tempo “Castello” e cioè la parte alta del paese, chiamata anche “Poggi Alti”. Di questo si hanno notizie documentate solo a partire dal ‘500. Scendendo dal borgo si trovano invece i “Poggi Bassi”, la parte più moderna, dove sorge la chiesa di Santa Margherita le ex scuole, oggi centro polifunzionale e sede del Consorzio Tutela Vini Montecucco.
Come si evince dalla cartografia del catasto leopoldino del 1823, il borgo antico, che non ha avuto sostanziali trasformazioni, si presenta a forma di “mezzaluna” con la parte lineare che guarda verso nord-ovest (valle dell’Ombrone) e quella sporgente a nord-est (Amiata).
Il borgo è situato in posizione strategica in quanto si colloca nell’asse viario che collega Sasso d’Ombrone con i castelli di Colle Massari e Vicarello e con la fattoria di Montecucco.
Numerose sono le tenute, aziende agricole ed agrituristiche e le cantine che negli ultimi anni sono sorte anche grazie alla vasta estensione della frazione ed alla fertilità del suolo. Proprio ad aziende della zona si deve la nascita della DOC e poi DOCG Montecucco, denominazione che prende il nome dalla omonima fattoria che sorge in una delle colline di Poggi del Sasso. Nella frazione è prodotto circa il 70% del totale della produzione della DOC/DOCG.
Cosa vedere a Poggi del Sasso?
CHIESA DI SANTA MARGHERITA
chiesa parrocchiale della frazione, è stata eretta nel 1958 su un progetto di Ernesto Ganelli risalente agli anni ’30, ma consacrata soltanto nel 1970. E’ dedicata a Santa Margherita in ricordo dell’ antica chiesa medievale situata nei pressi di Vicarello. Al suo interno sono conservati pregevoli opere, come un dipinto raffigurante la Madonna con bambino, San Giovannino e Santa Caterina da Siena, della seconda metà del XVI sec., una formella in marmo con la Madonna con bambino in preghiera (XV sec.) e un Crocifisso ligneo del XVII sec..
Nel settembre 2018 è stato inaugurato all’interno della Chiesa dal Vescovo di Grosseto, Mons. Rodolfo Cetoloni un polittico raffigurante tutti i Santi della frazione di Poggi del Sasso su commissione della popolazione e ad opera del pittore Arnaldo Mazzanti
CHIESA DI SANTA MARIA DEL CARMINE
nota anche come Il Chiesino, è un edificio religioso costruito nel XVII secolo come cappella rurale a servizio dei poderi e degli abitanti della zona su commissione della famiglia Brogi;
PIEVE DI SANT’IPPOLITO A MARTURA
(nel sito archeologico di Santa Marta) Di recente, gli scavi archeologici svolti dall’Università di Siena (Santa Marta Project) con il contributo della Fondazione Bertarelli, hanno fatto riemergere la struttura alto-medievale dell’antica pieve di cui sono ben visibili due strutture sovrapposte: una precedente e una più moderna oltre al perimetro all’interno del quale venivano sepolti i morti. La Pieve era particolarmente importante, tanto che divenne oggetto di contesa tra la Diocesi di Grosseto e il Monastero di Sant’Ambrogio a Montecelso presso Siena. Qui si stipulavano i contratti notarili e, nel periodo medievale, aveva alle sue dipendenze le vicine chiese di San Martino di Vico, Santa Margherita di Vico e San Michele Arcangelo al Sasso d’Ombrone. Successivamente prese il nome di Santa Marta
CHIESA DI SAN BENEDETTO
in località Piantaverna, costruita tra il 1953 e il 1961 per volere dell’ Ente Maremma, in piena riforma agraria, su progetto di Carlo Boccianti
CASTELLO DI COLLE MASSARI
è costituito da una struttura quadrangolare e rurale fortificata e protetta dai quattro torrioni angolari, anche se solo tre di essi sono rimasti. Sorge probabilmente su una struttura medievale anche se la prima documentazione in merito si ha intorno alla metà del ‘500. Divenne poi proprietà dei marchesi Patrizi di Paganico e poi della famiglia Ginanneschi
CASTELLO DI VICARELLO
a ridosso di Campagnatico, posto a controllo della via che da Grosseto, passando per Campagnatico, arrivava a Sasso d’Ombrone per poi proseguire a Montalcino, mantiene ad oggi una struttura medievale. La tradizione orale vuole che sorga su di un insediamento etrusco. Il borgo, costituito da due corpi di fabbrica separati e da due entrate, mantiene sempre l’accesso principale intatto.
I primi proprietari furono gli Ardengheschi e successivamente i senesi. Alla metà del ‘400 venne ceduto ai signori del Cotone, proprietari anche del castello della Sabatina, situato nelle vicinanze. Divenne quindi un convento di monache e fu sottoposto alla protezione della famiglia Placidi, proprietaria del castello di Poggio alle Mura e dei vicini poderi San Martino e Carceroni
CHIESA DI SANTA MARIA A VICO
antica chiesa parrocchiale di Poggi del Sasso, prese poi il nome di Santa Margherita a Vico. Una volta diruta, venne trasferita la titolatura nella vicina chiesa di San Martino a Vico e poi successivamente nella attuale chiesa parrocchiale di Santa Margherita. I muri portanti della struttura sono visibili nei pressi del castello di Vicarello;
PIEVE DI SAN VICO
presso il podere San Martino, in prossimità di Vicarello, prese poi il nome di Santa Margherita a Vico a seguito della sua inagibilità. L’attuale struttura, interamente visibile, risale al ‘500 mentre si hanno notizie di tale edificio già nel XIII secolo
CHIESA DI SAN PIETRO E SANT’ANTONIO ABATE
costruita negli anni ’40 del ‘900 al centro della fattoria di Montecucco per volere dei proprietari, i Piccolomini Clementini, poco distante dalla precedente cappella non più esistente, ma di cui rimane soltanto una pietra nel terreno
CAPPELLA DI SANTA MARTA
presso il castello di Colle Massari. Questa cappella, inserita all’interno del castello, venne costruita nel ‘500 a seguito dell’inagibilità della vicina Chiesa di Santa Marta;
MONASTERO DI SILOE
realizzato a partire dal 2000 su progetto dell’architetto Edoardo Milesi è un moderno monastero in cui vive una comunità di monaci benedettini;
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TENUTA DI MONTECUCCO
posizionata sul versante che domina la Maremma grossetana e il bacino dell’Ombrone, sorge in prossimità di un antico presidio risalente all’anno 1000 di proprietà dell’abbazia di San Salvatore al Monte Amiata, individuato nell’attuale “Poggio Castello”. Al centro della tenuta si trova la Cappella di San Pietro e Sant’Antonio Abate, costruita negli anni ’40 del Novecento per volere dei proprietari, poco distante dalla precedente cappella non più esistente. Fu proprietà della famiglia Cervini e poi della famiglia Piccolomini Clementini
TENUTA I TERZI D’OMBRONE
situata nella parte della frazione che confina con i comuni di Campagnatico e Paganico, raggruppa più poderi, alcuni dei quali di rilevanza storica e già presenti nel ‘500 tra le proprietà dell’Ospedale di Santa Maria della Scala di Siena ed inseriti nella Grancia del Sasso di Maremma
SITO ARCHEOLOGICO SANTA MARTA
è situato in prossimità del Castello di Colle Massari, ed è raggiungibile oltrepassando il borgo detto “la Cava”; gli scavi sono iniziati nel 2012 con il rinvenimento di una villa romana. Tale struttura presenta pavimenti decorati ed ambienti destinati all’accoglienza. L’area, che sorge leggermente in alto rispetto all’intero sito, è stata abbandonata in età imperiale per poi procedere alla costruzione delle terme con balnea adornate da pavimenti decorati a mosaico. Nel V secolo d.C. le terme vengono progressivamente abbandonate ed il materiale utilizzato per costruire edifici circostanti. Nonostante la decadenza dell’insediamento romano, il sito si trasformò in un insediamento ecclesiastico e prese il nome di Pieve di Sant’Ippolito a Martura in epoca medievale e successivamente di Chiesa di Santa Marta. L’area è attualmente in fase di scavo.