Sorge a circa 324 m s.l.m su di un altura a metà strada tra Sasso d’Ombrone e Monticello Amiata.
Cinigiano si è sviluppato sopra il dorso di un poggio, sul cui apice tuttora si vedono le rovine della rocca demolita.
Sulle antiche origini poco sappiamo anche se è plausibile che tale castrum sorga su antichi resti romani.
La stessa denominazione del paese, stando alla spiegazione che ne danno studiosi e glottologi, potrebbe avere origini molto antiche. Il toponimo Cinigiano si fa infatti derivare dalle due voci latine cenis (cenere) e Janui (Giano).
A tal proposito si narra che in un tempo a noi lontano, sulla cima del paese venne costruito un tempio dedicato al dio Giano, andato poi distrutto a causa di un incendio tanto che nel luogo restarono solo ceneri.
La spiegazione più verosimile però è che il termine derivi dal latino cygnus, animale che poteva vivere in queste terre e nelle zone più paludose della Maremma.Le mura di cinta, sulle quali sono addossate le abitazioni, sono ben visibili in alcuni tratti del paese e molti sono gli elementi decorativi e le parti medievali in evidenza nei muri delle abitazioni del borgo.
Cosa vedere a Cinigiano?
CHIESA PARROCCHIALE SAN MICHELE ARCANGELO
La prepositura di Cinigiano dedicata a San Michele si trova dentro il paese e venne riedificata nel 1598 in stile romanico su una preesistente del ‘400 mentre i ruderi dell’antica pieve con il titolo di San Martino sono distanti un miglio da Cinigiano. Fra le opere artistiche di maggior pregio è degna di nota un dipinto su tela di Francesco Vanni di scuola senese raffigurante la Crocifissione con San Francesco, San Giovanni Battista e San Paolo ai piedi della Croce. Nei transetti, sopra gli altari, si trovano la Trinità con angeli e la Madonna delle Grazie di Daniele Lonati. Altro dipinto di rilievo di scuola seicentesca rappresenta San Giovanni Evangelista e la Madonna col Bambino che consegna lo scapolare a San Simone Stock con la veduta di Cinigiano sullo sfondo.
TORRE DELL’OROLOGIO
Questo edificio rappresenta la torre civica del comune. Sorge su una precedente torre medievale che venne poi demolita per lasciare spazio all’attuale durante l’800, imitando la torre del mangia di Siena; domina Piazza Marconi, costruita sopra un’ ampia cisterna per la raccolata delle acque. Alla base della torre è affissa una lapide in onore dei caduti della IGM. Come si evince dalla delibera del Consiglio Comunale del 16 novembre 1880, la Torre venne eretta grazie all’iniziativa di privati cittadini e completata nel 1869. Un aneddoto simpatico riguarda la costruzione della torre secondo cui venne formata una “catena di cinigianesi” attraverso la quale vennero trasportati i mattoni dalla fornace al luogo di costruzione.
Di notevole importanza è la Campana: essa è un simbolo molto importante per il popolo di Cinigiano in quanto è stata fusa nel 1415 dal senese Giovanni di Tofano ed era precedentemente collocata sul palazzo pretorio per segnare con il battito le ore della giornata. Grazie all’intervento della Regia Sovrintendenza, la campana non venne fusa durante il periodo bellico. La torre prende il nome dal grande orologio affisso sul lato che guarda la piazza, sostituito negli anni ’50 e restaurato nel 1993.
LA FONTE DI PIAZZA DI FUORI
Si ricorda in molti documenti la fonte più importante di Cinigiano, fuori dal paese in direzione Porrona e distante “due tiri di schioppo”. Risulta sempre dalle fonti che l’acqua era buona da bere.
CHIESA DELLA MADONNA DELLE NEVI
Tale edificio risale alla fine del ‘400 con un rifacimento nel ‘900. Venne edificato per volontà di alcuni abitanti di Cinigiano che chiesero al Vescovo di Pienza e Montalcino, Tommaso Piccolomini, di erigere una cappella dedicata alla Madonna delle Nevi. All’interno sono presenti affreschi scoperti alla fine degli anni ’60 in cui sono raffigurati i santi Giovanni Battista, Leonardo, Guglielmo, Francesco d’Assisi e la Madonna incoronata da due angeli fra i santi Michele Arcangelo e Antonio abate. Nel presbiterio è invece esposta una tavola con la Madonna col Bambino fra San Giovannino e San Giuseppe del 1857.
CHIESA DELLA COMPAGNIA SAN SIGISMONDO
Fu eretto alla fine del ‘500 e presenta al suo interno un dipinto seicentesco di scuola senese con i santi Sigismondo martire e Antonio abate che invocano la protezione della Madonna col Bambino e San Giuseppe sul paese raffigurato nello sfondo.
MONUMENTO AL CAPITANO BRUCHI
Tra le persone illustri cui Cinigiano ha dato i natali, merita menzione il Capitano Giuseppe Bruchi, medaglia d’Oro della guerra in Libia, il quale, dopo aver partecipato alla guerra d’Africa nel 1895-1897, morì a Sciara-Sciat il 23 ottobre 1911. Nella piazza a lui dedicata, insieme al Palazzo Comunale, svetta un monumento alla sua memoria. I quattro bassorilievi in bronzo affissi nel basamento che sorregge il busto rappresentano il Sacrificio, la Gloria, la Patria e il Valore. Lo scultore è Fulvio Corsini mentre le basi in travertino sono opera di Torello Pianigiani.